martedì 10 maggio 2011

Pasquale Scura: Italia una e indivisibile di Giovanni Pistoia



Pasquale Scura:
Italia una e indivisibile
Giovanni Pistoia

“Italia una e indivisibile”: è la formula, solenne nella sua brevità, che Pasquale Scura, nella veste di Ministro di Grazia e Giustizia, scrive, di proprio pugno, l’8 ottobre del 1860; enunciato che compare, come è noto, nell’art.1 del decreto che fissa per il 21 ottobre la convocazione dei comizi del popolo delle province continentali dell’Italia meridionale per accettare o rigettare il plebiscito.
  
A firmare quel decreto, che segna la transizione di un “paese” diviso in sette Stati in una nuova realtà, oltre a Pasquale Scura, altri due ministri arbëreshë, Luigi Giura della Basilicata e il siciliano Francesco Crispi. A seguito di quel plebiscito lo stesso Pasquale Scura è incaricato di redigerne il verbale: è l’otto novembre del 1860.  Nel verbale, oltre a prendere atto del risultato favorevole per un’Italia una e indivisibile, le doverose dimissioni del Governo in carica.

L’avventura ministeriale di Scura, iniziata con la nomina a ministro in data 27 settembre 1860, si conclude con le dimissioni del governo provvisorio. Noto e stimato giurista, è chiamato a svolgere il delicato compito in questo breve ma significativo passaggio della vita politica e istituzionale del nascente Stato italiano da Garibaldi per ritornare, immediatamente dopo, al suo lavoro di magistrato. Possiamo dire che è prestato alla politica per poi riprendere in mano i codici. Infatti, quando il 17 marzo del 1861 nasce ufficialmente l’Italia, Pasquale Scura è già alla Corte Suprema (decreto del 14 novembre del 1860).

La ricorrenza dei Centocinquanta anni dell’Unità d’Italia, che procede tra retorica, sventolii di bandiere tricolori, contestazioni, e qualche accenno di analisi seria e rigorosa su che cosa resta di quell’ansia concentrata nella formula “Italia una e indivisibile”, ha riacceso interesse per gli studi storici. E ciò è da considerare una nota positiva. Accanto a opere che fanno il punto complessivo sulle vicende di allora, e su personalità di rilievo, Cavour, Mazzini, Garibaldi, sono nate ricerche, che focalizzano l’attenzione su aspetti molto particolari o su personaggi apparentemente minori ma che hanno avuto, invece, un ruolo non marginale, a volte di grande rilievo. È il caso di Pasquale Scura, nato a Vaccarizzo Albanese il 24 aprile 1791 e scomparso a Napoli il 12 gennaio del 1868.

Francesco Perri, docente e, ora, ricercatore a tempo pieno, dedica al suo illustre conterraneo un volume di oltre quattrocento pagine. Si tratta di una raccolta preziosa di documenti, ben selezionati e ordinati, che faranno, certamente, la gioia di lettori interessati e di studiosi. Un lavoro certosino, che è frutto, innanzitutto, dell’amore per il proprio paese, oltre che di una passione, quella della ricerca, che da anni anima Perri. Il libro, edito in una prima edizione nel dicembre del 2010 (Pasquale Scura, protagonista dell’Unità d’Italia. La sua vita attraverso i documenti, Lepisma, Roma), vede, in questi giorni, una seconda stampa, segno dell’interesse che il lavoro ha incontrato nel pubblico (Pasquale Scura, “Italia una e indivisibile”. La sua vita attraverso i documenti, Lepisma, Roma, febbraio 2011).

Non si tratta di una semplice ristampa dal momento che si possono apprezzare alcune novità non secondarie. Già nel titolo, l’autore ha voluto rimarcare la formula dell’unità e indivisibilità del Paese, una sintesi delle aspirazioni di ieri e di oggi, quasi una risposta pacata alle polemiche che accompagnano certe manifestazioni non dirette a saldare il Paese in un unico abbraccio. Il testo è arricchito dall’indice dei nomi e dei luoghi; valorizzato da note bibliografiche, tutti elementi che aiuteranno, e non poco, gli studiosi che vorranno consultare la ricca mole di atti, alcuni davvero rari, altri inediti. Una breve prefazione di Pietro De Leo, ordinario di storia medioevale presso l’Università della Calabria, sottolinea la scelta opportuna di Franco Perri nel raccogliere le tante fonti che contribuiranno alla conoscenza non solo della Calabria, ma anche di gran parte del Mezzogiorno, dalla Campania al Salento alla Lucania, tra la seconda metà del XIX secolo e gli inizi del XX “dove i percorsi dell’Unità erano davvero in salita”.

Uno stimolo per studi futuri

Il lavoro di Perri è il risultato di ricerche di anni in vari archivi (Napoli, Potenza, Torino, Roma, Napoli, Lecce). Lettere, decreti, saggi, documenti vari aiutano a tratteggiare ulteriormente la figura di questa personalità complessa e ancora da approfondire. La lettura attenta della voluminosa raccolta è uno stimolo a rispondere a tanti interrogativi ancora aperti. È bene precisare, però, che il testo di Perri non focalizza l’attenzione solo sul ruolo di Scura quale “ministro garibaldino”, ma va oltre. Lo studio è strutturato in modo tale che è fonte essenziale per conoscere molti aspetti della vita sociale e culturale di Vaccarizzo, delle realtà italo-albanesi, del mondo politico del tempo.

Nel 1865, Pasquale Scura scrive un interessante studio sugli Albanesi in Italia, testo ormai introvabile, e che Perri riporta nel volume: un documento raro per quanti vogliono accostarsi alla storia degli Albanesi e al loro arrivo nel regno di Napoli. Qui sono riportate le ragioni della fuga dai luoghi di provenienza, i costumi, i riti, la cultura, in una parola, degli albanesi e il loro legame costante con le radici mai dimenticate, nonostante i secoli.
Ma in questo vero e proprio tesoretto, Perri riporta anche due saggi di Scura, attraverso i quali è possibile conoscere il pensiero del giurista su alcuni aspetti sociali e di costume del Meridione del tempo. Ci si riferisce alle biografie di Giovannandrea Serrao e dei Fratelli Filomarino Della Torre, uccisi perché accusati di essere giacobini. Un invito, in conclusione, ad accostarsi a questo lavoro, che va oltre la contingenza delle celebrazioni, e considerarlo uno scrigno dal quale attingere per futuri studi.

Francesco Perri
Pasquale Scura
“L’Italia una e indivisibile”
La sua vita attraverso i documenti
Lepisma Roma 2011 (2° edizione)

Il testo è apparso sul blog La rosa nel bicchiere
in data 23 marzo 2011

(apparso, successivamente, in altri blog e su profili face-book)

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