A cura di Francesco Perri
Pasquale Scura
Gli
Albanesi in Italia
Lepisma 2012
“Francesco Perri
fa storia basandosi su dati certi, e offre i documenti trovati senza deduzioni
di carattere critico o ideologico. Egli sa che i documenti devono essere
conosciuti nella loro integrità e nella loro neutralità in modo da produrre una
mappa delle notizie senza contorni e senza dubbi, a volte perfino confutando
con i fatti e senza strascichi di sterili polemiche.
A noi lettori
però sorgono spontanee delle domande che mi viene da definire legittime. La più
importante delle quali è: “Quali sono le ragioni per cui, nel 150° anniversario
dell’Unità d’Italia né da parte degli organi nazionali né da parte delle
amministrazioni locali è stata presa in considerazione la figura di Pasquale
Scura pur essendo venuti in possesso del libro di Francesco Perri?”.
E come mai da parte dei paesi arbëresh,
Vaccarizzo in prima fila avendo dato i natali al giurista, non c’è stato il
minimo scatto d’orgoglio, il minimo interesse? Non parlo di campanilismo che è
sempre avvilente e fuorviante, ma di memoria che serve a suscitare orgoglio,
fattività, progettualità in nome di una tradizione che ha semi infiniti?
Francesco Perri
ha tolto ombra anche all’appropriazione indebita di quel prezioso scritto sugli
Albanesi in Italia che si ripropone finalmente alla luce della verità e lontano
dalle ambiguità, a dimostrazione che Pasquale Scura non era soltanto uno studioso
di diritto, ma aveva radici profonde nel suo popolo e nella sua terra
d’origine. Mai bisognerebbe dimenticare da dove veniamo se veramente vogliamo
percorrere un cammino che abbia una meta. I luoghi che hanno visto nascere i
nostri antenati devono restare sacre icone della nostra immaginazione e quindi
della nostra linfa vitale, perché soltanto con il patrimonio dei padri si può
pensare di costruire un futuro che abbia odore e grandezza universale. Il futuro ha un cuore antico è il
bellissimo titolo di un libro di Carlo Levi.
Comunque la mia
affermazione diventa ancora più convincente se penso che quest’anno ricorre il
Centenario dell’Indipendenza dell’Albania, questa terra nobile e dilaniata ma
che ha secoli di storia e di anima autentica. Io l’ho sentita pulsare nei versi
forse del più grande poeta di lingua albanese, Girolamo De Rada, che nel Milosao crea atmosfere indimenticabili e
dà senso a un processo ideale che nel “sangue disperso” avvisa di una identità
che non si può disperdere come ceneri al vento.” (Dall’introduzione al volume
di Dante MAFFIA)
A cura di Francesco Perri
Pasquale Scura
Gli
Albanesi in Italia
Lepisma 2012
In copertina:
Minuta manoscritta del verbale del
plebiscito 1860 stilata da Pasquale Scura
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